Cenni storici
Vitigno di origine bordolese, nelle zone delle Graves e del Medoc, è la varietà più rinomata al mondo per la produzione di vini di grande qualità e longevità. Viene spesso usata in assemblaggio con Cabernet Franc e Merlot per la produzione di vino bordolese, uvaggio che ha preso il nome da dove è stato introdotto.

Sull’origine del suo nome si ipotizzano varie provenienze: una alla Vitis Carbonica di Plinio, un’altra al suo corrispondente guascone Cabonet.
All’inizio dell’800, attraverso il Piemonte, viene diffuso in Italia avendo grandi capacità di adattamento alle più disparate condizioni climatiche. Mantiene le sue caratteristiche di riconoscibilità pur esprimendo perfettamente anche quelle del territorio. È in grado di produrre vini intensi, ricchi di tannini e sostanze aromatiche, adatti al lungo invecchiamento. Grazie alla grande struttura di questo vitigno, si possono osare lunghe macerazioni e affinamento in barrique, soprattutto rovere francese, che gli consentono di esprimere nel tempo un bouquet affascinante e complesso.

Caratteristiche ampelografiche
Ha foglia media, pentalobata e dentellata; grappolo medio piccolo, oblungo, cilindrico – piramidale, di buona compattezza, con un’ala spesso evidente; acino di dimensioni medie, quasi rotondo, con buccia molto resistente blu – nera con sfumature violacee, ricca di pruina.